La comparsa di un arrossamento sulla pelle, soprattutto in questo periodo, è un segno da non trascurare: potrebbe essere il sintomo iniziale del morbo di Lyme oppure una lesione dovuta al Covid-19. Entrambe le malattie possono manifestarsi infatti attraverso la pelle, presentando un eritema esteso o un'eruzione cutanea, talora simile a un bersaglio, in varie parti del corpo.
Un adesivo in grado di rilevare il DNA dei batteri che provocano la malattia di Lyme: è l’innovativo test rapido a cui sta lavorando l’università del Minnesota.
L’encefalite da zecca (Tbe) è protagonista di questa fine estate. A Treviso gli ultimi due casi, con una dodicenne finita in ospedale dopo una gita con gli scout e un uomo di 67 anni, ricoverato in seguito a una passeggiata in quota. Entrambi si sono ammalati a causa del morso di una zecca infetta.
Una ricerca dell’ospedale universitario Careggi di Firenze - pubblicata l’11 agosto sulla rivista medica Journal of Infection - porta l’attenzione sulla SENLAT, una malattia trasmessa dalle zecche con rare segnalazioni in Italia, probabilmente sottodiagnosticata perché non sempre riconosciuta sul piano clinico.
I ricercatori dell’università di Bristol (Regno Unito) hanno dimostrato che le comuni zecche dei boschi (Ixodes ricinus) sono in grado di compiere brevi voli, sfruttando la “carica elettrostatica accumulata da uomini e animali mentre camminano nell’erba”.
«La disinformazione sulla malattia di Lyme circola frequentemente in Internet e può competere, o addirittura oscurare, le linee guida scientifiche sulla prevenzione delle malattie trasmesse dalle zecche». Lo afferma un’indagine realizzata dalle università americane del Connecticut e del Rhode Island, comparsa il 26 luglio sulla rivista scientifica JMIR Formative Research.
Primo caso confermato di West Nile (o Febbre del Nilo occidentale) in un donatore di sangue residente in provincia di Parma. Lo rivela l’ultimo bollettino emesso dall’Istituto superiore di sanità, che riporta la situazione aggiornata al 12 luglio.
D’estate aumenta il consumo di repellenti per prevenire i morsi di zecca. Ne esistono diversi e in diverse formulazioni (lozioni, roll-on, spray, salviette, braccialetti, ecc.), molti sono chimici, ma non mancano quelli a base naturale. Possiamo usarli in sicurezza?
La Gran Bretagna ha emesso un’allerta sanitaria per la febbre emorragica di Crimea-Congo (Crimea-Congo Haemorrhagic Fever – CCHF), segnalando un possibile aumento dei casi non solo nel Regno Unito, ma anche in Spagna, Italia, Francia e nel resto d’Europa.