La comparsa di «macchie rosse» sulla pelle, soprattutto se aumentano in grandezza, può far pensare all’eritema migrante, la manifestazione più comune della malattia di Lyme trasmessa dalle zecche. Quando però gli arrossamenti si accompagnano a prurito e al centro presentano un piccolo «foro» occorre sospettare che siano causate dalle cimici dei letti.
Quasi 18 mila persone subiscono ogni anno un morso di zecca e un’alta percentuale sviluppa i sintomi della malattia di Lyme e della Tbe (encefalite da zecca). Accade in Svizzera e a segnalarlo sono i dati pubblicati nei giorni scorsi dall’Ufficio federale di sanità pubblica.
L’Istituto superiore di sanità ha pubblicato i dati sui casi di encefalite da zecche (Tbe) accertati in Italia dal 1° gennaio al 9 ottobre 2023. Complessivamente sono 42 (il 5% in più rispetto a ottobre 2022) e si riferiscono ai soli casi di «malattia neuro-invasiva» con severo coinvolgimento del sistema nervoso centrale.
La zecca dei boschi (Ixodes ricinus) continua la sua espansione in Europa, dimostrando un’elevata capacità di adattarsi a diversi climi e latitudini. Lo segnala il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) con l’ultimo aggiornamento delle mappe sulla distribuzione delle zecche nella UE e nei Paesi limitrofi.
Due ricerche della Tufts University – l’università privata del Massachusetts (USA), con sede a Boston – cercheranno di far luce sugli effetti a lungo termine della malattia di Lyme. L’obiettivo è trovare le «spie» dei sintomi di lungo periodo e spiegare se la causa è un’infezione persistente, una reinfezione o un malfunzionamento del sistema immunitario.
La comparsa di un arrossamento sulla pelle, soprattutto in questo periodo, è un segno da non trascurare: potrebbe essere il sintomo iniziale del morbo di Lyme oppure una lesione dovuta al Covid-19. Entrambe le malattie possono manifestarsi infatti attraverso la pelle, presentando un eritema esteso o un'eruzione cutanea, talora simile a un bersaglio, in varie parti del corpo.
Un adesivo in grado di rilevare il DNA dei batteri che provocano la malattia di Lyme: è l’innovativo test rapido a cui sta lavorando l’università del Minnesota.
L’encefalite da zecca (Tbe) è protagonista di questa fine estate. A Treviso gli ultimi due casi, con una dodicenne finita in ospedale dopo una gita con gli scout e un uomo di 67 anni, ricoverato in seguito a una passeggiata in quota. Entrambi si sono ammalati a causa del morso di una zecca infetta.
Una ricerca dell’ospedale universitario Careggi di Firenze - pubblicata l’11 agosto sulla rivista medica Journal of Infection - porta l’attenzione sulla SENLAT, una malattia trasmessa dalle zecche con rare segnalazioni in Italia, probabilmente sottodiagnosticata perché non sempre riconosciuta sul piano clinico.
I ricercatori dell’università di Bristol (Regno Unito) hanno dimostrato che le comuni zecche dei boschi (Ixodes ricinus) sono in grado di compiere brevi voli, sfruttando la “carica elettrostatica accumulata da uomini e animali mentre camminano nell’erba”.