Lyme nei cani: 5 cose da sapere

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L’aumento dei casi di malattia di Lyme non è un rischio solo gli esseri umani, ma anche per gli animali domestici e per i cani in particolare. La segnalazione viene dai veterinari del Virginia-Maryland College of Veterinary Medicine i quali riportano che “i cani sono sempre più vulnerabili a questa malattia trasmessa dalle zecche”.

In un articolo pubblicato il 24 aprile nel sito dell’Università riassumono le 5 informazioni principali che ogni proprietario di cani dovrebbe sapere:

 

1 - il maggior rischio stagionale

 

Anche se “i cani, come gli esseri umani, possono contrarre la malattia di Lyme in qualsiasi periodo dell’anno” la possibilità di subire morsi di zecca infettanti è maggiore da inizio primavera al tardo autunno, quando le zecche sono più attive nella ricerca di un ospite da parassitare.

 

2 - i sintomi a cui fare attenzione

 

La malattia di Lyme può presentarsi nei cani con sintomi diversi e poco specifici, come:

- Febbre

- Dolore o gonfiore articolare, con zoppia che si sposta da un’articolazione all’altra

- Linfonodi ingrossati

- Letargia

- Perdita di appetito

- Aumento della sete e della minzione.

 

3 - le possibili conseguenze

 

Nei cani la malattia di Lyme può coinvolgere diversi organi e colpire:

- i reni, con possibili effetti letali

- il sistema nervoso, con possibili disturbi convulsivi

- le articolazioni, con possibili dolori cronici.

Più raro invece l’interessamento cardiaco.

 

4 - l’importanza della diagnosi e del trattamento precoci

 

Riconoscere tempestivamente la malattia di Lyme e instaurare una pronta terapia riducono nei cani, come nell’uomo, gli effetti più seri e le complicazioni a lungo termine.

Per diagnosticare la malattia di Lyme occorre:

- fare attenzione ai segni clinici

- tener conto dell'esposizione ai morsi di zecca

- valutare i risultati dei test, ricordando che i cani producono gli anticorpi rilevati dalle indagini 4-6 settimane dopo l'infezione.

La maggior parte dei sintomi causati dalla malattia di Lyme “si risolve rapidamente con il trattamento antibiotico", generalmente protratto per la durata di un mese.

"Sebbene gli antibiotici siano efficaci nella maggior parte dei casi, è fondamentale completare l'intero ciclo di cura (anche se i sintomi migliorano) per prevenire il ripetersi della malattia e ridurre il rischio di complicanze".

 

5 - la prevenzione

 

Come per tante malattie – sottolineano i veterinari dell’Università americana - la migliore cura è la prevenzione.

A questo fine consigliano i proprietari di cani di consultare il proprio veterinario di fiducia per:

- l’utilizzo di trattamenti antiparassitari preventivi

- la scelta dei prodotti e la frequenza delle applicazioni in base al livello di rischio ed a specifiche esigenze del singolo cane.

Raccomandano tuttavia un’ispezione periodica degli animali per verificare l’efficacia e la durata dei trattamenti.

 

Le linee guida europee

 

A rimarcare l’importanza della prevenzione è anche l’ESCCAP - European Scientific Counsel Companion Animal Parasites.

La guida pubblicata online sottolinea l’utilità delle “misure volte al controllo delle infestazioni da zecche quale metodo di scelta per la prevenzione della malattia di Lyme”.

L’ESCCAP ricorda inoltre che:

- i cani hanno un rischio 6 volte più alto rispetto all’uomo di contrarre l’agente infettivo della malattia di Lyme per la maggiore esposizione ambientale al morso di zecca

- una sierologia positiva in cani clinicamente sani può portare a errori diagnostici o all’inutile trattamento antibiotico

- le zecche raccolte da cani possono essere infette e vanno eliminate con cura per evitare la loro dispersione nell’ambiente domestico.

 

 

Per approfondire clicca qui

Fonte immaginehttps://www.esccap.it/uploads/documenti/2648001.pdf