Eritema migrante e neuroborreliosi

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L’Eritema migrante, manifestazione tipica della malattia di Lyme iniziale, ha una durata maggiore quando la malattia coinvolge il sistema nervoso (neuroborreliosi di Lyme). Lo conferma un’indagine del Centro medico universitario di Lubiana (Slovenia), pubblicata a febbraio sulla rivista scientifica Pathogens.

Sulla base di oltre 15 anni di osservazioni cliniche lo studio dimostra la presenza dell’Eritema per un periodo più lungo in caso di sintomi neurologici, avanzando l’ipotesi che il tardivo riconoscimento e trattamento della lesione siano alla base della sua persistenza e la possibile causa delle manifestazioni a carico del sistema nervoso.

 

Le indagini realizzate

 

Lo studio poggia sui dati clinici di:

- 194 pazienti con eritema migrante associato a sintomi suggestivi di neuroborreliosi (46 pazienti) o con diagnosi di neuroborreliosi (148 pazienti)

- 12.384 pazienti con eritema migrante senza coinvolgimento del sistema nervoso.

Evidenzia nei 194 pazienti con sintomatologia neurologica:

- una durata media dell’Eritema migrante di 30 giorni: tre volte superiore a quella di 12.384 pazienti senza segni neurologici (durata media 10 giorni)

- un’espansione dell’Eritema migrante fino a 20 centimetri di diametro, contro i 13 centimetri del gruppo di controllo

- il mancato trattamento dell’Eritema migrante nel 63,9% dei casi e l’inizio di una terapia inadeguata in un ulteriore 25,3% di casi.

 

I ritardi nella diagnosi

 

L’indagine segnala inoltre che la diagnosi dell'Eritema migrante nei pazienti con sintomi neurologici:

- ha registrato tempi significativamente più lunghi rispetto ai pazienti senza coinvolgimento del sistema nervoso (in media 30 giorni invece di 10)

- si è talora associata al mancato riconoscimento dell’Eritema migrante quale sintomo della malattia di Lyme o alla comparsa dell’Eritema in sedi difficili da visualizzare, come la parte posteriore:

- della testa

- del collo

- del tronco

- della coscia

- del ginocchio.

 

La raccomandazione

 

Per i ricercatori sloveni la popolazione dev’essere costantemente incoraggiata:

- a esaminare sistematicamente la propria pelle per diverse settimane in caso di puntura di zecca o di possibile esposizione alle zecche

- a consultare un medico qualora osservi la comparsa di un arrossamento su qualsiasi parte del corpo

- a diventare consapevole che potrebbe trattarsi di una manifestazione iniziale della malattia di Lyme.

 

Il messaggio

 

L’Eritema migrante è l'unica manifestazione clinica della malattia di Lyme sufficientemente distintiva da consentire una diagnosi clinica senza necessità di test di laboratorio.

Si presenta come un’eruzione cutanea in espansione nel sito del morso di zecca e compare alcuni giorni o settimane dopo la puntura infettante. Poiché il morso di zecca è di solito indolore e può passare facilmente inosservato è necessario raccomandare a quanti vivono o frequentano aree a rischio:

- di ispezionare con regolarità il proprio corpo, comprese le parti di difficile osservazione

- ricorrere a un medico nell’eventualità di lesioni sulla pelle.

Il tempestivo riconoscimento dell’Eritema migrante consente di iniziare un’appropriata terapia antibiotica e può impedire lo sviluppo di altre manifestazioni cliniche della malattia di Lyme.

Al contrario la mancata o ritardata diagnosi dell’Eritema migrante e un trattamento tardivo o inadeguato possono avere serie conseguenze a carico del sistema nervoso, oltre che delle articolazioni e del cuore.

 

 

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