Cardite di Lyme: questa sconosciuta?

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Più della metà dei pazienti con cardite di Lyme riceve un pacemaker per una “condizione facilmente curabile con gli antibiotici”. Accade in Svezia e a rivelarlo sono i ricercatori dell’università di Göteborg, secondo i quali gli stessi risultati sono “generalizzabili ad altri paesi europei”.

L’indagine pubblicata sul numero di febbraio della rivista Open Forum Infectios Diasease riporta i risultati di una ricerca condotta sui registri nazionali svedesi tra il 2010 e il 2018 e stima che il 59% delle persone colpite da cardite di Lyme in Svezia corre il rischio di ricevere impianti di pacemaker permanenti, non necessari.

 

Che cos’è la cardite di Lyme

 

È una manifestazione precoce, ma fortunatamente rara, della malattia di Lyme (0,3%-4% dei casi). Si verifica quando la malattia coinvolge il cuore.

Può essere curata in modo efficace con antibiotici e la maggior parte dei pazienti guarisce completamente entro poche settimane di terapia.

Purtroppo può presentarsi con un blocco della conduzione atrioventricolare di alto grado, un’anomalia cardiaca che provoca la totale o parziale interruzione dell'impulso elettrico dagli atri ai ventricoli e determina l’impianto di un pacemaker.

Il mancato riconoscimento della cardite di Lyme può quindi portare un’alta percentuale di pazienti a non ricevere il corretto trattamento.

 

La diagnosi

 

Non esistono linee guida definitive per la diagnosi e la gestione della cardite di Lyme.

Usualmente, il riscontro dell’anomalia cardiaca in combinazione con una sierologia positiva per malattia di Lyme è ritenuto sufficiente per sospettare la patologia, soprattutto in caso di pazienti che abitano, lavorano, frequentano o provengono da una zona endemica, hanno meno di 50 anni, accusano sintomi associati di:

- ottundimento

- pre-sincope/sincope

- respiro corto

- dolore toracico

dopo un morso di zecca (anche a distanza di mesi) e talora associati a eritema migrante.

 

Una preoccupazione fondata

 

L'identificazione della cardite di Lyme in pazienti con blocco atrioventricolare di alto grado è fondamentale per intraprendere un tempestivo trattamento e per prevenire i rischi intrinseci all'impianto di un pacemaker permanente (infezioni, complicanze periprocedurali, effetti psicologici).

È quindi importante aumentare la consapevolezza tra i cardiologi della cardite di Lyme come causa di blocco atrioventricolare.

 

L’indicazione

 

Poiché la cardite di Lyme è facilmente curabile e nella maggior parte dei casi è completamente reversibile, diffondere e migliorare la sua conoscenza può portare a:

- una diagnosi precoce

- un pronto e risolutivo trattamento antibiotico

contribuendo a ridurre il numero di pazienti “inutilmente sottoposti a impianto di pacemaker definitivo”.

 

 

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Fonte immagine https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0735109718394427