È stagione di zecche. Cosa fare?

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In questi giorni di inizio primavera si intensificano le segnalazioni sulla presenza di zecche in montagna e nelle aree verdi di città. Accade in provincia di Bolzano (Trentino - Alto Adige), di Massa (Toscana), di Cagliari (Sardegna), ma la conferma arriva anche da numerosi post condivisi sulle pagine social dedicate alle escursioni.

Nonostante le zecche possano mordere tutto l’anno è proprio con la bella stagione che diventano più attive nella ricerca di un ospite sul quale nutrirsi, complici le condizioni ottimali di temperatura e umidità.

 

Le testimonianze

 

Fra le segnalazioni di maggior rilievo vi è il racconto di una biologa, consulente tecnico faunistico, che nei giorni scorsi si è trovata addosso 27 zecche durante una passeggiata di 4 chilometri nel parco delle Alpi Apuane (Toscana). “Controllandomi di continuo, ogni volta che abbassavo lo sguardo ne trovavo e toglievo 2 o 3" ha dichiarato l’interessata al quotidiano online L’altraMontagna, sottolineando la necessità di essere molto attenti al problema.

Sulla stessa lunghezza d’onda il quotidiano Alto Adige che lo scorso 19 marzo ha riferito un'emergenza zecche in provincia di Bolzano “quest'anno più seria rispetto alle stagioni passate”.

Un’ANSA del 22 marzo ha informato inoltre della proliferazione di zecche in alcune zone di Cagliari, “entrate anche negli appartamenti”. Un’allerta che ha fatto scattare un intervento urgente di pulizia e disinfezione.

 

Il morso di zecca: perché non va sottovalutato

 

Di per sé il morso di zecca non è pericoloso. Lo diventa quando la zecca è infetta. In questo caso può trasmettere batteri, virus e altri agenti patogeni responsabili di infezioni serie, come la malattia di Lyme, l’encefalite da zecche, le rickettsiosi, la febbre bottonosa del Mediterraneo, l’anaplasmosi e l’ehrlichiosi oltre alla babesiosi.

Si tratta di malattie che possono diventare più gravi se non individuate in modo tempestivo.

 

Dove fare attenzione

 

Le zecche amano gli ambienti umidi ed ombreggiati con vegetazione bassa ed erba incolta.

Si trovano di frequente nelle aree boscose, in quelle di confine tra prato e bosco (soprattutto se c’è presenza d'acqua) e nei territori di passaggio della fauna selvatica.

Sono normalmente presenti nelle zone rurali e si sono adattate a vivere anche in molti spazi verdi di città (parchi urbani, giardini, aiuole).

In caso di lavoro, escursione o sosta in questi habitat è importante usare alcune semplici precauzioni:

- indossare un abbigliamento che copre quanto più possibile il corpo

- controllarsi con regolarità per individuare subito la presenza di eventuali zecche

- al rientro a casa lavarsi, ispezionare con attenzione tutto il corpoe rimuovere prontamente le eventuali zecche trovate sulla pelle.

 

Come si riconosce una zecca

 

Le zecche non sono facili da individuare perché:

- hanno dimensioni molto piccole

- possono facilmente confondersi con un neo, una irregolarità o una piccola lesione scura della pelle.

Per individuarle è necessario un controllo accurato, facendo attenzione soprattutto a piccoli rigonfiamenti e minuscoli punti neri in rilievosulla cute. Le zone più a rischio sono la testa, i polsi, l’incavo del ginocchio e, in generale, le aree dove si suda di più.

 

Come si toglie una zecca

 

Per rimuovere la zecca in modo sicuro si può utilizzare uno dei comuni estrattori disponibili in commercio o usare una pinzetta a punte sottili. In quest’ultimo caso basta afferrare la zecca il più possibile vicino alla pelle e staccarla tirando dolcemente, ma con mano ferma, senza schiacciare il suo corpo.

La zona va poi disinfettata evitando prodotti che colorano la pelle.

È assolutamente sconsigliato applicare sulla zecca una qualsiasi sostanza (alcol, benzina, acetone, trielina, ammoniaca, olio o grassi) perché potrebbe favorire un abbondante rigurgito di agenti infettivi.

 

Cosa fare dopo aver tolto la zecca

 

È utile segnare la data dell’asportazione e fare attenzione ai sintomi che si presentano nelle sei settimane successive.

Se compare febbre o si notano arrossamenti (persistenti) sulla pelle bisogna ricorrere subito al medico curante e segnalare il morso di zecca.

 

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fonte immagine: www.ildolomiti.it/altra-montagna