Belluno: Lyme e Tbe ancora in crescita

Lyme persistente: test su nuove terapie
12 maggio 2025
Nei giorni scorsi l’ULSS 1 Dolomiti ha presentato il programma delle attività per lo studio, monitoraggio e prevenzione delle zecche nel territorio bellunese. A rafforzare l’impegno anche consigli pratici per proteggersi dai morsi e un forte invito alla vaccinazione contro la Tbe, disponibile gratuitamente per tutti i residenti della provincia di Belluno dal 2019.

I numeri e le aree più colpite

 

I dati presentati mostrano la crescita costante dei casi di malattie trasmesse da zecche nel Bellunese.

L’encefalite da zecche (Tbe) ha registrato 14 casi nel 2023, 19 nel 2024 e già 1 caso nei primi quattro mesi del 2025.

Ancora più marcato l’aumento della malattia di Lyme: 19 casi nel 2023, 29 nel 2024 e 5 nel primo quadrimestre del 2025. Le aree più colpite sono il Cadore orientale, l’Agordino e Longarone.

I numeri, evidentemente in salita, indicano un’incidenza di casi molto più significativa rispetto al resto della regione Veneto.

 

Il progetto Monzec

 

Dal marzo 2024, l’Ulss 1 Dolomiti partecipa al progetto MONZEC (Monitoraggio delle zecche), attivo fino al 2026 in collaborazione con il Tirolo orientale, la Val Pusteria e le associazioni venatorie locali.

I cacciatori, tramite un'app dedicata, contribuiscono a mappare la presenza delle zecche sul territorio, segnalando gli esemplari ritrovati durante le loro attività. Il progetto punta a raccogliere dati utili per comprendere meglio la distribuzione geografica delle zecche, le condizioni ambientali che ne favoriscono la proliferazione e gli agenti infettivi, conosciuti o emergenti, di cui sono vettori.

Queste informazioni, analizzate con approccio scientifico, serviranno a orientare le strategie di prevenzione e informazione rivolte alla cittadinanza, oltre a rafforzare il coordinamento transfrontaliero nella gestione del rischio sanitario legato ai morsi di zecca.

 

Ixodes ricinus: la zecca più diffusa

 

Nel territorio bellunese è predominante la specie Ixodes ricinus, la comune “zecca dei boschi”, principale vettore della malattia di Lyme e della Tbe.

I risultati delle indagini realizzate negli ultimi anni indicano:

- una prevalenzadi zecche infette dal batterio causale della malattia di Lyme nel 2,6% delle ninfe e nel 10% negli esemplari adulti, un dato che conferma la necessità di mantenere alta l’attenzione,

- una prevalenza di zecche infette dal virus della Tbe pari ael 2,1%, una percentuale significativamente elevata, condivisa dal Nord-Est italiano.

 

Tbe sorvegliata speciale

 

Belluno resta una delle aree più colpite dalla Tbe.

L’ULSS Dolomiti rimarca che l’infezione, pur decorrendo in modo asintomatico o con sintomi lievi e poco specifici nel 70% circa casi, può evolvere nel restante 30% in forme gravi di interessamento neurologico, con:

- febbre alta,

- cefalea intensa,

- meningite,

- encefalite,

- mielite,

- paralisi flaccida acuta.

L’azienda sanitaria rimarca inoltre le serie conseguenze dell’encefalite: metà dei pazienti mostra sintomi fino a 6-12 mesi, con grave compromissione nel 10-30% dei casi.

Non esistendo una terapia specifica, ma solo una terapia antivirale e di supporto la stessa ULSS indica la prevenzione come lo strumento più efficace.

 

Vaccinazioni gratuite in crescita

 

Proprio per contrastare il diffondersi della Tbe, dal 2019 il vaccino è gratuito per tutti i residenti in provincia di Belluno. I dati dimostrano l’efficacia della misura:

- 2016: 4.083 dosi somministrate

- 2019: 13.729

- 2020: 24.995 (dato favorito dall’introduzione dei drive-in vaccinali)

- 2024: 18.956

- fino ad aprile 2025: 4.645 persone vaccinate.

Il vaccino, sottolinea l’ULSS Dolomiti, è sicuro ed efficace e richiede richiami regolari: il primo dopo 3 anni, poi ogni 5 anni sotto i 60 anni e ogni 3 anni sopra i 60.

 

Prevenzione: le regole d’oro

 

Nell’eventualità di lavori o escursioni in aree montane e boschive le autorità sanitarie raccomandano di:

- Indossare abiti coprenti

- Camminare preferibilmente al centro di sentieri battuti

- Usare repellenti specifici

- Controllare la pelle e gli abiti durante e dopo le escursioni

- Rimuovere subito eventuali zecche in modo corretto, evitando l’uso di sostanze irritanti (come alcol o vaselina).

 

Il messaggio

 

La lotta alle malattie trasmesse dalle zecca comprende informazione, monitoraggio e prevenzione.

L’impegno, in questo senso, coinvolge non solo le autorità sanitarie, ma chiede a tutti i cittadini di non abbassare la guardia e di collaborare attivamente nella difesa della propria salute.

 

 

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