Zecche e medicina del lavoro

Una nuova zecca in Lombardia
28 novembre 2022
La reazione al morso di zecca
12 dicembre 2022
L’Ulss Dolomiti ha autorizzato uno studio pilota per valutare quali e quante malattie trasmesse da zecche costituiscono una minaccia professionale per i lavoratori impegnati in attività rurali, boschive e a contatto con la fauna selvatica.

L’obiettivo, spiega l’azienda sanitaria nel comunicato diffuso il 22 novembre, è capire quale sia l’effettivo livello dirischio nel territorio bellunese per le categorie professionali maggiormente esposte ai morsi di zecca.

 

Cosa prevede lo studio

 

L’ospedale di Belluno realizzerà un’indagine sulla “sieroprevalenza dei principali patogeni circolanti nelle zecche, al fine di valutare se l'esposizione all'ambiente silvestre e ad animali selvatici sia un fattore di rischio” professionale.

In parallelo, condurrà un’analisi sui “dati d'archivio relativi agli esami diagnostici condotti dal 2015 in poi per valutare il trend delle infezioni trasmesse da zecche, diagnosticate nel territorio di competenza” dell’Ulss Dolomiti.

Le informazioni raccolte serviranno a creare, all’interno di un’area già endemica per la malattia di Lyme e la Tbe, un modello di valutazione del rischio che potrà essere esportato anche in altre parti d’Italia.

 

La collaborazione con l’Università di Padova

 

Lo studio autorizzato nel Bellunese è parte di un progetto più ampio coordinato dal dipartimento di Medicina molecolare all'Università di Padova sulla “prevenzione e il controllo del rischio occupazionale” legato alle zoonosi trasmesse da zecche nel Nordest italiano.

Finanziato dall’Inail, e partecipato anche dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe), il progetto intende realizzare “mappe di rischio consultabili online per consentire non solo alle categorie professionali interessate (agricoltori, forestali, guardie parco, giardinieri, allevatori, veterinari, agronomi, pastori, boscaioli, guide ambientali, addetti ai maneggi, ecc.), ma anche a escursionisti e cittadini di verificare quali sono le zecche presenti nelle diverse zone di interesse e quali potenziali patologie potrebbero veicolare”.

 

I dati a portata di clic

 

Le mappe di rischio saranno pubblicate in un sito web dedicato, dove sono già disponibili le prime informazioni utili sulle misure di prevenzione per i lavoratori e sui comportamenti da adottare in caso di morso di zecca.

La consultazione delle mappe sarà possibile a partire dai primi mesi del 2023, quando tutte le indagini geo-epidemiologiche saranno concluse.

 

Per approfondire clicca qui