Virus del Nilo, le cose da sapere

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Dallo scorso 20 agosto l’allerta per il West Nile virus, responsabile della febbre del Nilo occidentale, si è estesa a 23 province italiane.

Si tratta di Alessandria, Bergamo, Bologna, Brescia, Cremona, Ferrara, Gorizia, La Spezia, Lodi, Mantova, Modena, Parma, Pavia, Piacenza, Pordenone, Ravenna, Reggio Emilia, Rovigo, Treviso, Udine, Venezia, Vercelli e Verona.

Nei territori interessati sono scattate le misure di sorveglianza sanitaria (previste nel Piano nazionale di controllo, prevenzione e risposta alle Arbovirosi) finalizzate a ridurre i rischi di contagio.

Come si trasmette il virus

Sebbene il West Nile virus sia stato trovato in diverse specie di zecche non c’è evidenza scientifica che possano diffonderlo con il morso.

La principale fonte di infezione sono le zanzare, in particolare le zanzare comuni  che pungono dopo il tramonto e la notte.

Poiché c’è la rara possibilità che il virus venga trasmesso anche con trasfusioni di sangue e trapianti d’organo sono previsti specifici controlli sui donatori.

È esclusa la diffusione del virus attraverso tosse, starnuti o contatti diretti con le persone ammalate.

I sintomi a cui fare attenzione

La maggior parte delle persone infettate non sviluppa segni evidenti di malattia.

Fra coloro che si ammalano, circa il 20% presenta sintomi leggeri:

- febbre

- mal di testa

- nausea

- vomito

- linfonodi ingrossati

- lesioni cutanee della durata di pochi giorni o qualche settimana.

Circa 1 persona su 100/150 (secondo le stime meno dell’1%) può sviluppare sintomi gravi: febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi della vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono risultare permanenti.

In casi rarissimi (1 persona su 1000) il virus può causare un’encefalite letale.

L’età ha il suo peso

La sintomatologia varia molto in base all’età:

- nei bambini è più frequente una febbre leggera

- nei giovani la febbre è mediamente alta e associata a mal di testa, dolori muscolari, arrossamento degli occhi

- negli anziani e nelle persone debilitate possono invece verificarsi i casi più seri.

La prevenzione

La strategia migliore per evitare il contagio è proteggersi dalle punture di zanzara, con l’uso di zanzariere quando si è in casa e di repellenti cutanei quando si fanno attività all’aperto.

È anche importante eliminare i contenitori di acqua stagnante nel proprio giardino trattando le caditoie con larvicidi per zanzare, coprendo i bidoni d’acqua negli orti e svuotando quelli inutilizzati.

È consigliato inoltre:

- cambiare spesso l’acqua nelle ciotole degli animali

- controllare regolarmente le fontane ornamentali

- svuotare di frequente i sottovasi di fiori

- tenere le piscinette dei bambini in posizione verticale, quando non sono usate.

Qualche informazione generale

Il nome West Nile virus può trarre in inganno e far pensare che venga dall’Egitto. In realtà è stato isolato per la prima volta in Uganda, nel 1937, in una zona del Nilo occidentale. Progressivamente si è diffuso in tutti i continenti.

In Italia ha fatto la sua comparsa nel 1998. Sparito per un decennio si è ripresentato nel 2008 con diversi casi di malattia in Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Lombardia e da allora non ha più lasciato il nostro Paese.

La sua circolazione è tipicamente estiva, con picchi di incidenza tra agosto e inizio settembre.

 

Per approfondire:

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Fonte immagine:

Centro Nazionale Sangue - la diffusione del West Nilevirus in Italia (in rosso i territori interessati)