Lyme, la malattia dai 100 sintomi

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Per il settimanale americano Newsweek la malattia di Lyme è tra le nove patologie più difficili da diagnosticare a causa dei suoi tanti e multiformi sintomi. Sono oltre un centinaio, che l’associazione internazionale Global Lyme Alliance ha censito e registrato, sottolineando che possono imitare quelli di molte altre forme morbose, depistando medici e pazienti.

Per quanto lunga, la lista dei sintomi segnala il frequente coinvolgimento della pelle, delle articolazioni, del sistema nervoso, del cuore e dell’occhio con varie tipologie di disturbi.

Una diagnosi complessa

Anche se molto variabili i sintomi svolgono un ruolo chiave nella diagnosi della malattia di Lyme.

In fase iniziale la comparsa dell’eritema migrante, il caratteristico arrossamento della pelle localizzato nella sede del morso di zecca, è sufficiente per riconoscere la malattia.

La situazione cambia quando manca l’eritema e l’infezione si presenta con:

- sintomi neurologici, ad esempio paralisi facciale o altre paralisi del nervo cranico, meningite, neurite multipla, encefalite

- artriti infiammatorie, a carico di una o più articolazioni

- patologie del cuore, quali arresto cardiaco o pericardite

- disturbi dell’occhio, come uveite o cheratite.

In questi casi i sintomi clinici non bastano e vanno integrati con specifici test di laboratorio.

Quali test sono utilizzati

Isolare il battere (Borrelia) che causa la malattia di Lyme (diagnosi diretta) non risulta né agevole, né pratico e raramente viene utilizzato.

Per confermare la diagnosi si usano i test sierologici, che rilevano gli anticorpi presenti nel sangue contro l’agente infettivo (diagnosi indiretta).

Quando i test sono efficaci

La produzione degli anticorpi avviene in modo lento. È assente nei giorni immediatamente successivi al morso di zecca e può essere rilevata a distanza di 3-6 settimane dall’infezione.

I test di laboratorio sono quindi inutili nella fase iniziale della malattia di Lyme, quando appare l’eritema migrante, ma sono fondamentali nelle fasi successive, quando i sintomi sono poco specifici e difficili da interpretare.

I test migliorano l’accuratezza della diagnosi se:

- indirizzati da una appropriata richiesta (fondato sospetto di malattia),

- basati sull’utilizzo di strumenti diagnostici aggiornati,

- accompagnati da una corretta interpretazione dei risultati.

I limiti dei test

Gli attuali test sierologici:

- non sono utilizzabili nella diagnosi precoce della malattia di Lyme (per necessità di attendere la formazione degli anticorpi),

- non sono in grado di distinguere tra infezione attiva e infezione passata (perché gli anticorpi nel sangue possono persistere a lungo, anche dopo un trattamento efficace).

Per ovviare a tali limiti sono in preparazione:

- nuovi test rapidi, del tipo di quelli utilizzati per la diagnosi sierologica della SARS-CoV-2

- ulteriori test innovativi, in grado di differenziare l’infezione attiva da quella estinta.

Per approfondire:

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Fonte dell’immagine:

https://www.globallymealliance.org/about-lyme/diagnosis/symptoms/