Lyme, internet e social network

Attenzione a zanzare e zecche
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«La disinformazione sulla malattia di Lyme circola frequentemente in Internet e può competere, o addirittura oscurare, le linee guida scientifiche sulla prevenzione delle malattie trasmesse dalle zecche». Lo afferma un’indagine realizzata dalle università americane del Connecticut e del Rhode Island, comparsa il 26 luglio sulla rivista scientifica JMIR Formative Research.

Riflette i risultati di un sondaggio online che ha coinvolto 1190 persone.

 

Come si informano gli utenti di Internet

 

Le interviste hanno rivelato che la stragrande maggioranza (83%):

- si documenta sulla malattia di Lyme consultando i siti Internet degli enti sanitari, delle società scientifiche e delle istituzioni accademiche

- ritiene tali fonti attendibili ed ha fiducia nelle opinioni espresse da: autorità sanitarie nazionali, agenzie governative e medici che seguono le linee guida internazionali

- considera le informazioni acquisite una forte motivazione per proteggersi dal morso di zecca.

 

Il ruolo dei Social

 

Circa un quarto degli intervistati afferma tuttavia di consultare, oltre ai siti istituzionali, anche i propri contatti social e i gruppi online soprattutto per sapere:

- quanto tempo impiega una zecca per trasmettere la malattia di Lyme (59,5%)

- cosa pensano le comunità del web sull’uso di antibiotici a scopo preventivo, dopo un morso di zecca (65,4%)

- se i repellenti a base di DEET (dietiltoluamide) sono sicuri nei bambini (51,1%).

Al riguardo oltre il 50% dichiara di avere dubbi o perplessità sulle indicazioni contenute nei siti istituzionali.

 

Il messaggio

 

Per i ricercatori l’ampio utilizzo dei social network quale fonte di informazione e la fiducia dichiarata negli esperti “convenzionali” dovrebbe suggerire alle istituzioni sanitarie e scientifiche ed agli stessi esperti di usare le piattaforme social per dialogare e interagire direttamente con i cittadini.

La creazione di nuovi spazi di comunicazione social potrebbe avere tre vantaggi importanti:

- favorire pratiche corrette di prevenzione

- contribuire alla diffusione di notizie e indicazioni basate su conoscenze mediche e prove scientifiche

- arginare la circolazione di fake news in grado di influenzare le persone.

 

 

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