I repellenti antizecca

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D’estate aumenta il consumo di repellenti per prevenire i morsi di zecca. Ne esistono diversi e in diverse formulazioni (lozioni, roll-on, spray, salviette, braccialetti, ecc.), molti sono chimici, ma non mancano quelli a base naturale. Possiamo usarli in sicurezza?

Un rapporto pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) aiuta a fare il punto sui prodotti in commercio e sui loro principi attivi, dando indicazioni utili su impiego ed effetti protettivi.

 

Zanzare e zecche, una differenza sostanziale

 

Anche se spesso equiparati, i repellenti anti-zanzara e ani-zecca hanno in realtà funzioni diverse.

Le zanzare compiono la ricerca attiva dell’ospite da pungere. Scopo dei repellenti è impedire loro di localizzare e posarsi sull’ignara “vittima”.

Nel caso delle zecche invece è l’ospite che si reca negli ambienti infestati. Scopo dei repellenti non è quella di impedire le aggressioni (che si realizzano con un aggancio puramente meccanico, sfiorando le zecche), ma di ostacolare il loro ancoraggio sull’ospite.

La prevenzione dei morsi di zecca è quindi più complessa e per avere una protezione elevata il repellente da solo non basta.

 

Un mix di misure

 

Contro le zecche funziona la combinazione di più metodi, tra loro complementari, che uniscono:

 

Prevenzione comportamentale

 

ovvero tutte le misure utili a rendere difficile il contatto con le zecche (es. non sostare nell’erba alta, non sedersi per terra; al rientro da un’escursione ispezionare il corpo controllando l’eventuale presenza di zecche sulla pelle)

 

Prevenzione meccanica

 

con l’impiego di abiti e calzature adatte a fare da barriera protettiva (es. indumenti che coprono quanto più possibile il corpo, scarpe chiuse o stivali)

 

Prevenzione chimica

 

usando prodotti specifici per le parti scoperte insieme ad altri idonei a essere utilizzati su scarpe, vestiti e attrezzatura (questo ultimi sono spesso a base di Permetrina, un prodotto che non ha proprietà repellenti, ma acaricide).

 

Quali sono i repellenti sicuri?

 

Il consiglio è di utilizzare i prodotti registrati come Presidi Medico Chirurgici (PMC) presso il Ministero della Salute o come Biocidi secondo il regolamento (UE) n. 528/2012.

Si tratta di prodotti preventivamente testati e ritenuti dal Ministero della salute in grado di non provocare effetti nocivi se usati seguendo scrupolosamente le indicazioni riportate in etichetta.

 

Quali sono i prodotti efficaci?

 

I repellenti di comprovata efficacia sono quelli contenenti i seguenti principi attivi:

- Dietiltoluamide (DEET),

- Icaridina (KBR 3023),

- Paramatandiolo (PMD o Citrodiol).

 

E i repellenti a base di estratti vegetali?

 

Buona regola è controllare l’etichetta anche dei repellenti a base di estratti vegetali verificando che siano registrati come PMC o Biocida.

 

Con quale frequenza deve essere riapplicato il repellente?

 

La durata dell’efficacia dipende dalla concentrazione del principio attivo: più è alta la percentuale di principio attivo, più duratura è la protezione.

Efficacia e durata dell’azione protettiva dipendono anche da altri fattori, come la temperatura ambientale e la sudorazione.

 

Nei bambini e in gravidanza si possono usare?

 

In generale l’uso dei repellenti è ammesso sia nei bambini di età superiore ai 2 anni, sia nelle donne in gravidanza, con tre avvertenze generali:

- verificare sempre quanto scritto in etichetta

- limitare le applicazioni alle sole situazioni di necessità

- in caso di dubbi o incertezze sentire preventivamente il parere del medico di fiducia.

 

Le precauzioni da adottare sempre

 

Quando si utilizza un prodotto repellente vanno comunque rispettate alcune precauzioni:

- utilizzare i repellenti solo quando effettivamente necessari e comunque per brevi periodi

- applicarli solo sulla pelle esposta e/o sull’abbigliamento (secondo le indicazioni riportate sul prodotto) e non sulla pelle sotto i vestiti

- non usarli mai su tagli, ferite o pelle irritata

- non applicarli su occhi o bocca

- utilizzarli con parsimonia intorno alle orecchie

- non applicarli sul palmo delle mani dei bambini per evitare il contatto accidentale con occhi e bocca

- quando la protezione non è più necessaria lavare la pelle trattata con acqua e sapone

- in caso di reazioni avverse (arrossamenti o altri sintomi) sospendere l’applicazione, togliere il repellente con acqua e sapone neutro e consultare un medico, mostrando possibilmente il prodotto usato.

 

Funzionano gli ultrasuoni?

 

Al riguardo l’Istituto Superiore di Sanità riporta “fino ad oggi sono stati posti in commercio diversi dispositivi calibrati per emettere lunghezze d’onda repulsive, ma al momento nessuno di questi apparecchi riesce a garantire un’effettiva protezione”.

 

Per approfondire clicca qui

Fonte immagine:https://salute.regione.veneto.it/