L’intera Lombardia a rischio Tbe

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Dopo Lecco l’allerta per l’encefalite da zecche (Tbe) si estende a tutto il territorio lombardo. A raccomandare attenzione per possibili casi di malattia nell’intera Regione è uno studio realizzato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia ed Emilia Romagna (IZSLER), pubblicato sul numero di febbraio di Emerging Infectious Disease.

Le ricerche condotte dall’IZSLER in collaborazione con il Policlinico San Matteo e l’Università di Pavia documentano un caso a Bergamo e la circolazione del Tbe-virus nella fauna selvatica.

 

La diffusione a Nord-Ovest

 

Per i ricercatori dell’Istituto Zooprofilattico l’encefalite da zecche, per lungo tempo confinata quasi esclusivamente al Triveneto (con alcune segnalazioni in Emilia-Romagna), ha iniziato a diffondersi nel Nord Ovest italiano.

Per ora l’espansione geografica sembra limitata alla Lombardia, senza rilevazioni del virus in Piemonte.

La possibile spiegazione sta nella collocazione geografica della regione lombarda, posta a confine con la Svizzera e con i territori di Veneto e Trentino Alto-Adige dove la Tbe è endemica.

 

Il caso di Bergamo

 

L’unico caso finora documentato di malattia riguarda un cacciatore di 49 anni ricoverato presso l'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

L'interessato è risultato positivo agli esami per il Tbe-virus ed ha riferito:

- di essere stato morso da una zecca in Val Brembana un mese prima del ricovero

- di avere poi sviluppato febbre e affaticamento, seguiti pochi giorni dopo da sintomi neurologici che includevano mancanza di coordinazione e di equilibrio.

Dopo le dimissioni ha continuato ad accusare:

- dolori (mialgia)

- affaticamento

- disturbi della concentrazione

- vuoti di memoria.

La severità dei sintomi conferma il carattere potenzialmente grave dell’encefalite da zecche, spesso responsabile di complicanze a lungo termine.

 

I risultati delle rilevazioni

 

Le indagini compiute dall’IZSLER dimostrano la presenza della Tbe nell’Italia nordoccidentale e indicano l'importanza di:

- sensibilizzare la popolazione e in particolare le fasce ad alto rischio, come cacciatori, escursionisti e agricoltori, sui rischi per la salute legati al morso di zecca;

- promuovere “misure preventive immediate”, compresa la vaccinazione, per evitare ulteriori casi clinici di Tbe negli esseri umani

- controllare il latte crudo e la produzione casearia tradizionale per evitare la possibile trasmissione alimentare del Tbe-virus.

 

Le implicazioni per la salute pubblica

 

Insieme all’allerta sulla potenziale diffusione dell’encefalite da zecche in tutta la Lombardia gli studi dell’IZSLER :

- sensibilizzano i medici a prestare attenzione ai sintomi neurologici compatibili con la Tbe

- indicano ai veterinari la necessità di individuare analoghi sintomi negli animali, segnalando gli avvenuti riscontri di atassia, tremori muscolari, incoordinazione e deglutizione frequente in esemplari di fauna selvatica

- evidenziano la necessità di informare e sensibilizzare la popolazione sull’adozione di idonee misure di prevenzione.

 

Tbe e malattia di Lyme

 

Le stesse zecche responsabili della Tbe sono in grado di trasmettere anche la malattia di Lyme.

Da qui l’importanza di fare attenzione pure alla comparsa di:

- “arrossamenti” sulla pelle che tendono lentamente a espandersi, (potrebbe trattarsi di eritema migrante, prima manifestazione della malattia di Lyme)

- paralisi dei nervi facciali (segnale frequente di neuroborreliosi di Lyme)

- dolori che si “spostano” da un’articolazione all’altra (dolori migranti) con frequente coinvolgimento di una sola articolazione, spesso rappresentata dal ginocchio, oppure da un polso, una spalla, un gomito, una caviglia o dall’anca (indizio di eventuale artrite di Lyme).

Al pari della Tbe anche la malattia di Lyme può avere un decorso serio e impegnativo. Il suo riconoscimento precoce e un pronto trattamento antibiotico consentono tuttavia la completa guarigione nella maggior parte dei casi.

Per entrambe le infezioni resta fondamentale la prevenzione, evitando i morsi di zecca.

 

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