Alto Adige: Attenzione alle zecche!

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Le zecche sono molto diffuse in Alto Adige, soprattutto nei dintorni di Bolzano, nella Bassa Atesina, nell’Oltradige e in Val Venosta, con segnalazioni sporadiche in Val d’Isarco, tra Bolzano e Vipiteno e in Val Pusteria. Non è raro trovarle fino a 1600 metri di quota e nei periodi di picco (da fine maggio a tutto luglio) anche ad altitudini più elevate (2000 metri e oltre).

Per avvisare della loro presenza e mettere in guardia gli escursionisti l’Azienda sanitaria provinciale ha collocato nelle aree a rischio appositi cartelli informativi trilingue (italiano, tedesco, inglese) nei quali ha riportato anche le fondamentali misure di protezione.

Le raccomandazioni dell’ASL

Ogni cartello segnala: «Attenzione, zona con presenza di zecche» e ammonisce:

- Non abbandonate i sentieri segnati

- Evitate il contatto con i cespugli e gli arbusti

- Non camminate tra l’erba alta o sui margini dei sentieri.

A seguire indica l’abbigliamento più consono:

- Utilizzate scarpe chiuse

- Indossate indumenti di colore chiaro, chiusi ai polsi e alle caviglie

- Rivoltate i calzetti o le calze sopra il bordo dei pantaloni.

Dopo l’escursione, consiglia:

- ispezionate tutto il corpo per individuare la presenza di eventuali zecche

- fate attenzione alle larve e alle ninfe: sono piccole, di colore marrone chiaro e possono facilmente sfuggire ad un primo veloce sguardo.

La malattia di Lyme

Dal 1994 al 2014 risultano segnalati in Alto Adige 172 casi di malattia di Lyme (borreliosi). Le aree maggiormente interessate sono l’Oltradige, la Bassa Atesina e i dintorni di Bolzano.

L’incidenza dei casi è probabilmente sottostimata e la statistica ufficiale non riporta i dati relativi agli ultimi anni.

L’encefalite da zecche (Tbe)

Dopo il picco di casi registrato nel 2016 che ha portato a dichiarare quali aree a elevato rischio di encefalite da zecche (Tbe):

- i dintorni di Bolzano

- l’Oltradige

- la Bassa Atesina (con i comuni di Appiano, Caldaro, Termeno, Cortaccia, Magrè, Salorno)

le autorità provinciali hanno dato notevole impulso alla vaccinazione anti-Tbe, sostenendola con una intensa campagna di sensibilizzazione e rendendola gratuita per tutti i residenti a partire dal 2018.

Il massiccio ricorso al vaccino (nel 2019, solo nel Comprensorio di Bolzano, sono state somministrate 8.870 dosi) ha portato a una drastica riduzione della Tbe in Alto Adige, che nel 2020 non ha notificato nessun caso di infezione neuro-invasiva trasmessa da zecche.

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